26 marzo 2023

Formine da biscotti

In un libro intitolato: "Grandi esperimenti scientifici: 20 esperimenti che hanno cambiato la nostra visione del mondo" ce n'è uno in cui si usano delle formine da biscotti. Siete curiosi?

Anthony legge il post:

L'autore di questo esperimento è James J. Gibson. L'idea è relativamente semplice. Ci sono dei partecipanti bendati e stampini di diversa forma (cuore, stella, etc.). Cosa si è fatto?

  • una formina veniva premuta sul palmo della mano del partecipante dal ricercatore.
  • una diversa formina veniva spostata sul palmo della mano del partecipante.
  • un'ultima formina veniva data al partecipante che poteva toccarla come voleva.
Successivamente i partecipanti potevano vedere le formine con cui erano entrati in contatto e dovevano riconoscerle. Qual è quella che mi è stata premuta sulla mano? Quale quella mossa? E quella con cui ho potuto giocarci?
Secondo voi in quale condizione è stato più facile riconoscere la forma? Secondo me la maggior parte di voi ha indovinato. È proprio l'ultima, quasi il 100% ha riconosciuto la formina. Nel primo caso i partecipanti che hanno indovinato sono stati circa il 50%, e circa 70% nel secondo.

Forse qualcuno starà pensando: "Serviva un esperimento per questo?". Oppure: "Questo è un esperimento che ha cambiato la nostra visione del mondo?". Per la prima domanda rispondo dicendo che il metodo di scientifico ci impone di dimostrare anche cose apparentemente ovvie. Per la seconda domanda è un po' più complicato.

Prima di questo esperimento i nostri sensi venivano visti come strumenti passivi. L'informazione arriva dall'esterno, incontra i nostri sensi, e il cervello elabora (modello della catena psicofisica). Facile no? Sì lo è, ma non è corretto. Se così fosse non ci sarebbe stata una grande differenza nelle percentuali di riconoscimento delle formine.

Ma cosa cambia nell'ultimo caso? Qual è "il pezzo" in più che permette a tutti i partecipanti di riconoscere la formina? È l'azione. I nostri sensi non sono strumenti passivi ma strumenti attivi, devono essere immersi nell'ambiente, devono interagire con l'ambiente (modello ciclico percezione-azione).

I nostri sensi si sono quindi adattati all'ambiente per permetterci un migliore riconoscimento dello stesso. Vi ricorda qualcosa la parola adattarsi? Già... la Teoria dell'evoluzione di Darwin, ne ho già parlato e lo rifarò in futuro. Molte delle scoperte della psicologia (e non solo) hanno senso solo alla luce della teoria dell'evoluzione. Le nostre probabilità di sopravvivere sono più alte quando possiamo interagire con l'ambiente e possiamo usare tutti i nostri sensi.

Come vi sembra questo esperimento? Pensate davvero che possa aver cambiato la visione del mondo nel periodo in cui è stato proposto?

Se volete che io descriva con le mie parole un argomento di psicologia scrivetelo nei commenti.

Fonti citate: Harré - Grandi esperimenti scientifici: 20 esperimenti che hanno cambiato la nostra visione del mondo. Gibson (1962) - Observations on active touch.

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