"Stai attento!" Quante volte ve lo siete sentiti dire? Ma che vuol dire essere attenti? È abitudine della ricerca psicologica studiare i fallimenti delle funzioni cognitive (percezione, attenzione, memoria, etc.). Ricordate che nel precedente post abbiamo visto come il cervello può interpretare male le dimensioni di due persone in una stanza? Facciamo lo stesso con l'attenzione.
Anthony legge il post:
Anthony legge il post:
Un esperimento famoso riguarda un fenomeno chiamato cecità attentiva (in inglese inattentional blindness). I partecipanti dovevano guardare il video in cui vi erano alcuni ragazzi che si passavano la palla. Il compito dei partecipanti era quello di contare il numero di passaggi. Alla fine della prova gli veniva chiesto: "Avete notato qualcosa di insolito?"
Nel video, mentre i ragazzi si passavano la palla, un uomo con il costume da gorilla ha attraversato la scena. Pensate che sia scontato che tutti abbiano notato il gorilla? Il risultato potrebbe sorprendervi. L'esperimento è stato ripetuto in otto condizioni diverse e in quattro di queste meno del 50% dei partecipanti ha riportato di aver visto il gorilla. In due condizioni addirittura meno del 10% l'ha notato.
Cos'è successo? L'attenzione è "quel qualcosa" che ci permette di essere più efficienti quando siamo coinvolti in un compito (come contare dei passaggi con la palla), questo può avere un costo: ad esempio l’incapacità di percepire uno stimolo chiaramente visibile ma inaspettato (come notare un gorilla che attraversa la scena).
Dopo aver letto la storia del gorilla, guidereste in auto parlando al telefono?
I dati riportano un numero molto alto di incidenti automobilistici di soggetti che parlano al telefono (anche tramite bluetooth), ma non così alto nei casi in cui il guidatore parla con un passeggero dell’auto. Perché? Evidentemente il passeggero è consapevole dei possibili sovraccarichi di attenzione, e modula la conversazione a seconda della situazione. Cosa che ovviamente non può essere fatta al telefono.
I dati riportano un numero molto alto di incidenti automobilistici di soggetti che parlano al telefono (anche tramite bluetooth), ma non così alto nei casi in cui il guidatore parla con un passeggero dell’auto. Perché? Evidentemente il passeggero è consapevole dei possibili sovraccarichi di attenzione, e modula la conversazione a seconda della situazione. Cosa che ovviamente non può essere fatta al telefono.
Quanto spesso parlate al telefono in macchina? Chiedete alla persona con cui state parlando di attendere un attimo perché avete bisogno di attenzione?
Se volete che io descriva con le mie parole un argomento di psicologia scrivetelo nei commenti.
Fonti citate: Simons e Chabris (1999) - Gorillas in our midst:
Sustained inattentional blindness for dynamic events. Potete leggere anche la pagina di wikipedia "Inattentional blindness".
Nessun commento:
Posta un commento