1 maggio 2023

Giganti e nani nella stanza di Ames

Se nella vostra vita siete stati curiosi di psicologia e, magari, avete acquistato un libro di psicologia generale molto probabilmente c'era almeno una sezione dedicata alle illusioni ottiche. Ma perché la Psicologia si dovrebbe occupare di illusioni ottiche? Provo a dare una risposta.
Anthony legge il post: 
Quando ho definito la psicologia l'ho fatto come la scienza che studia il comportamento, e quando ho parlato di comportamento abbiamo visto quanto è legato all'ambiente. Quindi è importante sapere come percepiamo l'ambiente. Le illusioni ottiche dimostrano che non sempre rappresentiamo correttamente l'ambiente che ci circonda.

La mente ricostruisce ciò che l'occhio raccoglie dagli stimoli che arrivano, ma perché alcune ricostruzioni falliscono? Perché in una stanza dove ci sono due persone più o meno alla stessa distanza, la mente ci dice che una è esageratamente grande e l'altra è esageratamente piccola?

Prima di tutto la stanza si osserva tramite uno spioncino e la base della stanza non è rettangolare (come può sembrare dall'immagine), ma è un trapezio. Le due persone in realtà non sono alla stessa distanza, ma una è vicina (quella che sembra molto grande) e una è lontana (quella che sembra molto piccola). Ora immaginate di trovarvi a 30.000 anni fa. Quanto può essere utile un sistema visivo capace di riconoscere la correttezza delle dimensioni mentre si sta guardando da uno spioncino? Non molto vero?

Torniamo di nuovo ai concetti relativi alla teoria evolutiva. 30.000 anni fa quando si cacciava si guardava da alture o da praterie. Il sistema visivo, quindi, si è sviluppato quando l'ambiente forniva molti dettagli. È normale che se "stuzzichiamo" il sistema visivo con delle prove a cui non è adatto, allora è possibile che fallisca. Studiare le illusioni ottiche, significa studiare le regolarità che il nostro cervello è evolutivamente preparato a riconoscere.

L'analisi delle illusione ottiche come la stanza di Ames, il triangolo di Kanizsa, o il palo da barbiere hanno fornito importanti dati a chi si è occupato di sistema percettivo in modo più dettagliato. Ad esempio, tramite le neuroscienze ora siamo capaci di fornire ricostruzioni più precise rispetto al percorso che fanno l'informazioni dall'occhio al cervello, e su questo gli studi psicologici relative le illusioni ottiche sono stati molto di aiuto.

Quali illusioni ottiche conoscete? Pensate che sia strano che la Psicologia si sia occupata di questo?

Se volete che io descriva con le mie parole un argomento di psicologia scrivetelo nei commenti.

Fonti citate: Holway e Boring (1941) - Determinants of apparent visual size with distance variant. Inoltre potete leggere il funzionamento della stanza di Ames su wikipedia.

Nessun commento:

Posta un commento