Nell'ultimo post ho parlato del linguaggio simbolico, ovvero del linguaggio creato dall'uomo basato su una serie di simboli che permette di trasmettere un significato. Cosa possiamo comunicare senza utilizzare questo sistema artificiale? Le emozioni.
Anthony legge il post:
Avete mai dato da mangiare a un bambino un cibo che non gli piacesse? Che faccia ha fatto? Anche se il bambino non sapeva dire: "Mi fa schifo" voi avete capito che non gradiva il cibo. Il viso è capace di comunicare un'emozione e noi siamo capaci di comprenderla. Non abbiamo bisogno di studiare come leggere le emozioni dal viso, lo sappiamo fare. Ma perché?
Secondo Darwin le emozioni hanno un'origine evolutiva. Avete presente la forma delle vostre orecchie? Si è modellata nel corso del tempo per raccogliere al meglio le onde sonore. Stessa cosa per le emozioni. Gli animali hanno evoluto dei comportamenti particolari a seconda dell'emozione che provano. Ma è vero che si possono riconoscere le emozioni dalle espressioni del viso?
Paul Ekman si occupò di questo problema, ovvero verificò se popolazioni molto diverse tra loro erano capaci di riconoscere le emozioni. Ekman definì sei emozioni di base (gioia, tristezza, rabbia, paura, disgusto, sorpresa) ed esaminò la percentuale di riconoscimento delle emozioni dal volto in diverse popolazioni. I risultati dei suoi studi sono riassunti nella sua Teoria Neuro-culturale.
Leggere le emozioni dal volto però non è sempre così facile. Un bambino non deve nascondere che il cibo proposto gli fa schifo, però se è stato il vostro partner a prepararvi una cena romantica e, sfortunatamente, il primo piatto proprio non vi è piaciuto, forse non vi va di far trapelare il vostro disgusto, allora sorridete e dite che lo gradite. Quindi si possono mascherare le emozioni?
Secondo Ekman le espressioni facciali mostrate entro mezzo secondo (chiamate microespressioni) non sono controllabili e rivelano le emozioni reali. Dopo mezzo secondo intervengono mediatori culturali che permettono di mostrare un'emozione in linea con le aspettative dell'altro. L'emozione desiderata da chi ci ha preparato la cena e vorrebbe un'approvazione.
È importante evidenziare che il lavoro di Ekman è stato sottoposto a critiche metodologiche e oggi non ci sono evidenze empiriche che ci permettono di sostenere l'uniformità e l'universalità delle emozioni. La teoria di Ekman va integrata esaminando il contesto. Non è solo tramite il volto che riconosciamo le emozioni, anche il corpo e il contesto in cui si esprimono le emozioni ne permettono il riconoscimento.
- Darwin, C. (1872). The expression of the emotions in man and animals.
- Ekman, P., & Friesen, W. V. (1971). Constants across cultures in the face and emotion.
- Ekman, P. (1973). Cross-cultural studies of facial expression.
- Carrol, J. M., & Russel, J. A. (1996). Do facial expressions signal specific emotions? Judging emotion from the face in context.
Voi sapete leggere le emozioni solo osservando l'altro? Riuscite a nascondere le vostre emozioni quando richiesto?
Se volete che io descriva con le mie parole un argomento di psicologia scrivetelo nei commenti.
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