Cosa vuol dire comunicare? Probabilmente in parole semplici possiamo dire che è la capacità di esprimere concetti e comprenderli. Quindi riconosciamo almeno due funzioni: emettere dei messaggi e ricevere dei messaggi.
Anthony legge il post:
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Abbiamo imparato che i disturbi del neurosviluppo sono collegati a dei deficit, ovvero a un'abilità che non si è sviluppata in modo adeguato durante la crescita. Per i disturbi della comunicazione, riconosciamo 3 deficit:
- deficit del linguaggio
- deficit dell'eloquio
- deficit della comunicazione.
Ma cosa si intende per linguaggio, eloquio, e comunicazione?
Linguaggio.
Questa parola l'abbiamo già incontrata. In un post ho definito il linguaggio come l'insieme di simboli che collegati tra di loro tramite regole specifiche (regole grammaticali) permettono di trasmettere un significato (semantica).
Linguaggio.
Questa parola l'abbiamo già incontrata. In un post ho definito il linguaggio come l'insieme di simboli che collegati tra di loro tramite regole specifiche (regole grammaticali) permettono di trasmettere un significato (semantica).
Eloquio.
L'eloquio è una parola di uso comune che può essere definita come "il modo di parlare". In clinica l'eloquio fa riferimento a come vengono espressi i suoni. Come articoliamo i suoni? Con quale facilità li esprimiamo? Com'è il tono della nostra voce?
Comunicazione.
Con comunicazione intendiamo un comportamento che è capace di influenzare l'altro. Un comportamento che può essere verbale oppure non verbale (ovvero gestuale).
Nel manuale diagnostico i Disturbi della Comunicazione comprendono:
- Disturbo del linguaggio
- Disturbo fonetico-fonologico
- Disturbo della fluenza con esordio nell'infanzia (balbuzie)
- Disturbo della comunicazione sociale (pragmatica).
- American Psychiatric Association (2013) - Diagnostic and statistical manual of mental disorders (5th ed.).
- Bernhill, J. W. (2014) - DSM-5 Clinical Cases.
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