9 giugno 2024

Fobia

Tra i disturbi dell'ansia rientrano le fobie. Potete immaginare il perché? Nella mia introduzione all'ansia l'ho definita come una forma di "paura anticipatoria" sproporzionata rispetto alla situazione. La fobia rientra in questa definizione.
Sono sicuro che avete sentito diversi nomi riferiti alle fobie, se dovessi individuare due fobie comuni mi vengono in mente l'aracnofobia (fobia dei ragni) o la claustrofobia (fobia degli spazi stretti). Ma come si sviluppa una fobia? Provo a spiegarlo con le mie parole. Anthony legge il post:
Le fobie si apprendono. Una definizione (un po' tecnica) di apprendimento è una modificazione più o meno stabile del comportamento in seguito all'esperienza con l'ambiente con cui si è a contatto. Quindi essere in contatto con l'ambiente ci porta a imparare come relazionarci con l'ambiente stesso. Facciamo una specie di gioco: vi fornisco una serie di definizioni relative gli apprendimenti e voi indovinate a quale potrebbe riferirsi la fobia.

L'apprendimento individuale possiamo classificarlo in questo modo:
  • Apprendimento NON associativo a sua vola si distingue in:
    - abitudine: consiste in una riduzione della risposta comportamentale a uno stimolo NON nocivo presentato ripetutamente.
    - sensibilizzazione: consiste in un aumento della frequenza della risposta comportamentale verso una grande varietà di stimoli, quando essi vengono fatti precedere da stimoli intensi e fastidiosi.
  • Apprendimento associativo a sua vola si distingue in:
    - condizionamento classico: consiste nell'accoppiamento della relazione tra due stimoli (stimolo incondizionato e stimolo condizionato)
    - condizionamento operante: consiste nell'accoppiamento della relazione tra uno stimolo e le conseguenze di un comportamento.
Ora supponente di essere con un vostro amico e il suo cane, un cane di taglia media. Per una ragione ignota il cane vi morde, fate quindi un'esperienza negativa. Da quel giorno in poi avete paura non solo di quel tipo di cane ma di tutti i cani indipendentemente dalla taglia e dalla loro effettiva pericolosità o aggressività. È come se vi foste sensibilizzati all'esperienza negativa provata e l'avete assegnata alla categoria "cane". È come se aveste appreso che tutti i cani sono pericolosi e possono mordervi.

Quindi da manuale diagnostico (DSM5) la fobia specifica è una forma di paura o ansia marcata verso una situazione specifica (come: animali, altezze, visione sangue, etc.) che provoca sempre una reazione immediata e viene fatto di tutto per evitare l'oggetto della fobia. La paura o l'ansia è sproporzionata rispetto al pericolo (anche per stessa ammissione dei soggetti). La paura o l'ansia durano almeno sei mesi, determinano un disagio significato e non vi è un modo diverso per spiegare i sintomi.

Tutte le fobie rientrano nella casistica della fobia specifica a parte una: l'agorafobia. L'agorafobia è, ovviamente, una forma di paura o ansia eccessiva rispetto almeno due situazioni tra:
  • uso dei mezzi di trasporto
  • trovarsi in uno spazio aperto
  • trovarsi in un spazio chiuso (ma non stretto)
  • essere in spazi affollati
  • essere fuori casa da soli.
Il primo pensiero del soggetto con agorafobia è: come faccio a fuggire o ricevere aiuto in una situazione del genere? Quindi oltre all'ansia e alla paura esagerate si adottano strategie di evitamento di queste situazioni. Anche in questo caso la paura o l'ansia durano almeno sei mesi, determinano un disagio significativo e non vi è un modo diverso per spiegare i sintomi. 

Fonti:
- American Psychiatric Association (2013) - Diagnostic and statistical manual of mental disorders (5th ed.).
- Bernhill, J. W. (2014) - DSM-5 Clinical Cases.

Consiglio anche la visione di questo video.

Se volete che io descriva con le mie parole un argomento di psicologia scrivetelo nei commenti.

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